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  • Roberta

Volevo stare da sola!



In quel momento non volevo mio figlio, né stare con mio marito e neppure occuparmi del cane!

In cuor mio una strana sensazione... provavo angoscia!

Quel giorno mi son svegliata così!

Poi si è chiusa la porta.

In casa il silenzio e mi son lasciata andare a un pianto. Erano anni che non piangevo così!

Alle volte avrei bisogno di staccare!

Vorrei avere i miei spazi!

Vorrei non fare niente ma... non posso, perché c'è sempre tanto da fare!

D'improvviso in me, il senso di colpa...

...e tutta una serie di domande!

Sarò una buona madre? ...non mi sarei dovuta far vedere così da mio figlio! Sarò una brava moglie e una buona "donna di casa"?

Questi pensieri mi angosciano e mi fanno paura!"

Queste le parole di una mamma, di una moglie e donna raccontatasi a me in questa sequenza e ordine!

Questo il bagaglio che si porta dietro, lei, ma non la sola!

Questo ciò che non sempre viene detto e che se taciuto, per vergogna o altro, logora!

Liberiamoci da schemi rigidi e opprimenti, preconcetti inquinanti e invadenti oltre che invalidanti , dal "è sempre stato così" e dal "devi fare".

Piuttosto entriamo in contatto con il nostro sentire. Così, se capita che la "tristezza" voglia intervenire, non "intralciamo" il suo ingresso, accogliamola, fa parte di noi!

Non serve allontanarla in malo modo!

Parliamo con lei, a quel punto, sarà capace di andar via da sola, dopo aver fatto il suo dovere!

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