Eppure sono semi dello stesso frutto, semi di avocado.
Stessa origine, stesso nutrimento, stesso clima, stesso trattamento, eppure cosi diversi.
Diversi nella forma e nei tempi.
Durante il lockdown ho sperimentato la coltivazione in idroponica, imparando a pazientare nell'attesa, riuscendo perfino a trarne piacere. Io che quando devo aspettare tamburello con le dita e faccio dondolare la gamba accavallata in su e in giù! Quasi per scandire i minuti di un tempo che voglio "passi" senza farsi attendere!
Così, ho osservato i miei semi, giorno dopo giorno, con l'iniziale desiderio di vederli germogliare. Con il tempo ho apprezzato la lentezza, denominatore comune degli ultimi mesi, dello scorrere del tempo e l'unicità di ogni nocciolo e del suo sviluppo, dimenticandomi del perché il tutto è iniziato!
E, scoprendo le più svariate a divertenti similitudini a ogni passaggio!
Son passati circa due mesi da quando ho iniziato a prendermi cura del primo seme. Lo guardo con tenerezza, perché è, a oggi, il più piccolo e ogni tappa del suo sviluppo è stata raggiunta nel rispetto di un tempo assolutamente individuale e innegabilmente differente da quello dei compagni.
Senza giudizio alcuno!
Ed è per questo che come tutti, nel buio si è crepato e da quella spaccatura ne è venuta fuori da una parte la radice e da quella opposta il germoglio.
Poi il resto è tutto così magnificamente in evoluzione in modo unico e sorprendente nella sua diversità.
Quella diversità che è ricchezza e, come tale, deve essere considerata!
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