top of page
Roberta

Reset



Anche questa mattina ho indossato la giacca, con sotto la manica corta.

Così, da sfilare facilmente il braccio e rendere il tutto ancora più svelto.

Ci siamo ri-trovati. Gli stessi volti. Forse sarebbe meglio dire, gli stessi occhi di venti giorni fa.

Perché se una cosa questa pandemia ci ha "restitutito" è la straordinarietà di potesi incontrare con gli sguardi e sostare in quell'incontro. E poi basta pure.

Non a tutti è concesso e non tutti ce la fanno, perché gli occhi sono una delle parti più intime del nostro corpo.

Se hai il privilegio ti parlano, e se hai la sensibilità sai ascoltare.

Così questa mattina la mascherina è stata un "facilitatore" in questo. Quanto meno perché gli occhi sono l'unica cosa che del viso non copre!

E oggi in realtà tutto è stato "spogliato".

Volevo che il tutto accadesse velocemente. Invece il mio tempo si è fermato e ancora sto li.

In compagnia di quegli occhi sanguinanti di una moglie che con tono dolce e gentile, ma che eccheggia in un anima ferita, sussurra al vecchietto lamentoso dei suoi acciacchi, una frase che ancora rimbomba nella mia mente.

"Sa, mio marito è allettato h24, da tanti anni".

Tutto un tratto silenzio!

E per me il "reset"!

Quante lamentele nelle mie giornate, quanta amarezza spesse volte inutile, talvolta quante apparenti difficoltà e a questo punto volgari insoddisfazioni.

Oggi porto a casa la seconda inoculazione e un grande insegnamento!

E comunque i suoi occhi hanno raccontato più di quanto avessi voluto sentire!

11 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page