Lei amava il suo bambino. Solo lei sa quanto lo abbia desiderato. La notte spesso le faceva visita nei suoi sogni, ancor prima di nascere. Qualche volta erano dolci sogni, altri un po agitati, perché si sa, o forse ancora non tutti lo sanno, le mamme vivono di ambivalenze e quei sogni li, quelli che al risveglio fanno tirare un sospiro di sollievo, perché solo sogni, erano carichi di paure.
Poi il suo bimbo lo ha potuto tenere tra le sue braccia, con il tempo se ne è innamorata, e guardandolo non poteva fare a meno che ripetersi che era bellissimo, così, lo ha cullato, baciato e amato ancora più, se mai sia possibile quantificare l'amore di una madre verso i suoi figli.
Ora però quei sogni, quelli paurosi, le sembrano cosi reali e quel sospiro di sollievo non sempre riesce farlo.
Oh no, è cosi angosciante, il suo bambino piange, lei è sola, ha paura, vorrebbe qualcuno che le dicesse "è tutto ok, ci sono io con te!".
A volte le capita di guardarsi allo specchio e di non riconoscere quell'immagine riflessa. Una donna con i capelli sfatti e la camicia da notte, quando, avrebbe già dovuto indossare altro, ma, inutile pensare di farlo perché non ha avuto il tempo e poi quei pantaloni le vanno ancora stretti.
E allora, ancora una volta, avrebbe bisogno di qualcuno che le dicesse "ci sono io, prenditi del tempo per te".
Lei amava il suo bambino, non se lo sa spiegare, ora che il silenzio attorno fa male quanto il rumore di un martello pneumatico.
In una manciata di minuti o perfino secondi, il vuoto.
Tutto, forse o probabilmente, era stato preannunciato ma mai lo si sarebbe creduto!
Prendiamoci cura delle mamme, ascoltiamo le loro paure, le loro debolezze, le loro fatiche e i loro "silenzi". Non lasciamole sole! Accompagniamole lungo il percorso che le porterà a diventare madri e non lasciamole pensando che quello sia il punto di arrivo. Piuttosto, pensiamo sia il punto di partenza! Teniamole per mano e prendiamoci cura di loro, perché possano prendersi cura dei loro bambini.
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