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Dopo tante ore di buio

  • Roberta
  • 16 apr 2021
  • Tempo di lettura: 1 min


Ti hanno detto che il neonato, alla nascita, non vede.

Non crederlo.

Nasce con gli occhi spalancati per poi chiuderli subito... se non vedesse, perché lo farebbe?

È probabile che anche tu faccia la stessa cosa se, dopo tante ore di buio, all'improvviso entrassi in una stanza molto luminosa.

E magari ti hanno detto che non sente né i suoni né gli odori.

No, non credere neppure a questo.

Riconosce i suoni che per tanti mesi ha sentito dentro il ventre materno e, una volta "lasciato", quei suoni sono per lui sicurezza e conforto.

E se posto sopra quel ventre è capace di riconoscere l'odore del seno della madre e del suo nutrimento. Tanto che da solo riesce a raggiungerlo e "prenderselo".

E chissà, ti avranno fatto credere che il suo tatto non è ancora sviluppato.

Neppure questo è vero! Credi esattamente il contrario.

Fin dalla nascita, ricerca il contenimento e il calore che son stati casa durante l'attesa.

È per questo che quando nascono, oltre a chiudere gli occhi, spalancano le braccia. Si sentono perduti e hanno bisogno di essere contenuti e scaldati dal solo calore che il corpo della madre è capace di emanare.

E piangono, non perché sono vivi, perché la nascita è traumatica! Hanno paura!

Luci forti e accecanti, suoni non più ovattati ma assordanti, freddo spaventosamente penetrate, non sapere più dove si è, tanto da sentire il bisogno di aprire le braccia per trovare dei "confini" e sentirsi un po meno perduti.

Basterebbe poco per prendersi cura della nascita sia essa del neonato che della sua mamma.

Ispirata da Leboyer e dalle letture delle prime ore del mattino.

- Per una nascita senza violenza. Il Parto dal punto di vista del bambino.

 
 
 

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