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  • Roberta

Dopo tante ore di buio



Ti hanno detto che il neonato, alla nascita, non vede.

Non crederlo.

Nasce con gli occhi spalancati per poi chiuderli subito... se non vedesse, perché lo farebbe?

È probabile che anche tu faccia la stessa cosa se, dopo tante ore di buio, all'improvviso entrassi in una stanza molto luminosa.

E magari ti hanno detto che non sente né i suoni né gli odori.

No, non credere neppure a questo.

Riconosce i suoni che per tanti mesi ha sentito dentro il ventre materno e, una volta "lasciato", quei suoni sono per lui sicurezza e conforto.

E se posto sopra quel ventre è capace di riconoscere l'odore del seno della madre e del suo nutrimento. Tanto che da solo riesce a raggiungerlo e "prenderselo".

E chissà, ti avranno fatto credere che il suo tatto non è ancora sviluppato.

Neppure questo è vero! Credi esattamente il contrario.

Fin dalla nascita, ricerca il contenimento e il calore che son stati casa durante l'attesa.

È per questo che quando nascono, oltre a chiudere gli occhi, spalancano le braccia. Si sentono perduti e hanno bisogno di essere contenuti e scaldati dal solo calore che il corpo della madre è capace di emanare.

E piangono, non perché sono vivi, perché la nascita è traumatica! Hanno paura!

Luci forti e accecanti, suoni non più ovattati ma assordanti, freddo spaventosamente penetrate, non sapere più dove si è, tanto da sentire il bisogno di aprire le braccia per trovare dei "confini" e sentirsi un po meno perduti.

Basterebbe poco per prendersi cura della nascita sia essa del neonato che della sua mamma.

Ispirata da Leboyer e dalle letture delle prime ore del mattino.

- Per una nascita senza violenza. Il Parto dal punto di vista del bambino.

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